Субота, 20 квітня 2024

Complicità sovietico-ortodossa: 70 anni dopo, una richiesta di perdono

10 03 2016Nel marzo 1946, in occasione dello “pseudo-sinodo” di Leopoli, le pressioni esercitate da Stalin sul patriarcato di Mosca fecero fagocitare la Chiesa greco-cattolica ucraina, i cui vescovi erano tutti finiti in prigione. A motivo della sua soppressione, nel 1946 e fino al 1989, la Chiesa greco-cattolica, che in Ucraina annoverava più di 5 milioni di membri, divennede factola vittima principale ma, al tempo stesso, la principale forza di opposizione al regime sovietico all’interno delle frontiere dell’Unione Sovietica.

70 anni dopo arriva una prima richiesta di perdono ai grecco-cattolici ucraini firmata da un gruppo di quindici ortodossi residenti in Ucraina, Francia e Stati Uniti.

Ecco il documento:  

E' urgente che i cristiani ortodossi riconoscano la terribile verità del 10 Marzo 1946.  

Il 10 marzo 1946 a Lviv, in seguito alle pressioni esercitate dal potere sovietico, la Chiesa Ortodossa russa ha annesso a sè di autorità la Chiesa greco-cattolica ucraina. Allorché l'8 e il 9 Marzo i partecipanti al Sinodo votarono per la "riunificazione" della loro Chiesa con il patriarcato di Mosca, tutti i vescovi greco-cattolici ucraini si trovavano rinchiusi in prigione. I 216 preti e i 19 laici riuniti nella Cattedrale di San Giorgio a Lviv dal NKVD (Commissariato del Popolo per gli Affari Interni) antenato del KGB, (Comitato per la sicurezza dello Stato) si trovavano alla mercé di un "gruppo di iniziativa " capeggiato da due vescovi ortodossi Antony Pelvetsky e Myhailo Melnik. Gli archivi rivelano che nel febbraio 1945, dodici giorni dopo la conferenza di Yalta svoltasi con Winston Churchill e D. Roosevelt, Stalin in persona aveva decretato l'eliminazione della chiesa greco-cattolica ucraina.  

Gli storici e i teologi non nutrono dubbio alcuno sul fatto che il sinodo di Lviv della chiesa greco-cattolica ucraina tenutosi dall'8 al 10 marzo 1946, abbia rappresentato una messinscena. Bohdan Bociurkiv, già professore di Storia all'Università Carleton di Ottawa, ha pubblicato sull'argomento una ricerca mai smentita.[1] Papa Benedetto XVI nel 2006 ha accennato a uno "pseudo sinodo" che aveva in maniera grave compromesso "l'unione ecclesiale".[2] Anche Nicolas Lossky, teologo ortodosso francese, membro del Patriarcato di Mosca, ha riconosciuto che si era trattato di una messinscena .[3] A motivo della sua soppressione, nel 1946 e fino al 1989, la Chiesa greco-cattolica che in Ucraina annoverava più di 5 milioni di membri, divenne de facto la vittima principale ma al tempo stesso la principale forza di opposizione al regime sovietico all'interno delle frontiere dell'URSS [4]. Noi chiediamo dunque alle autorità ortodosse attuali in Russia, in Ucraina e altrove di riconoscere nulle le tragiche decisioni del concilio di Lviv.  

Nel suo insieme, la Chiesa Ortodossa Russa non può essere ritenuta responsabile delle decisioni che furono prese dalle autorità ecclesiastiche manipolate o minacciate dal NKDV-KGB. Ciò nonostante noi, cristiani ortodossi che vivono 70 anni dopo questi avvenimenti, ci sentiamo responsabili del silenzio colpevole che avvolge la distruzione di questa chiesa ad opera del regime sovietico con la partecipazione del patriarcato di Mosca. Noi sappiamo che milioni di cristiani ortodossi, sparsi nel mondo, condannano fermamente le persecuzioni antireligiose del governo sovietico e di Josif Džugašvili in particolare. Nell'anniversario del 10 Marzo 1946, alla vigilia di domenica 13 marzo 2016, domenica del Grande Perdono secondo il calendario liturgico ortodosso, noi assicuriamo alla Chiesa greco-cattolica ucraina la nostra solidarietà, la nostra preghiera per tutte le vittime innocenti di questa chiesa che furono imprigionate, torturate, deportate e assassinate dal governo sovietico con la complicità del patriarcato di Mosca. 

Chiediamo umilmente perdono per tutte le ingiustizie di cui sono state vittima con la complicità dell'autorità della Chiesa Ortodossa e ci inchiniamo di fronte ai martiri della chiesa greco-cattolica ucraina.  


Antoine Arjakovsky, cristiano ortodosso, Parigi 

Andrey Chernyak, cristiano ortodosso, Mosca 

Taras Dmytryk, cristiano ortodosso, Lviv 

Jim Forest, cristiano ortodosso, Amsterdam 

Padre Georges Kovalenko, cristiano ortodosso, Kiev 

Inga Leonova, cristiana ortodossa, New York 

Padre Christophe Levalois, cristiano ortodosso, Parigi 

Padre Michael Plekon, cristiano ortodosso , New York 

Olga Sedakova, cristiana ortodossa. Parigi 

Constantin Sigov, cristiano ortodosso, Kiev 

Cyrille Sollogoub, cristiano ortodosso, Parigi 

Daniel Struve, cristiano ortodosso, Parigi 

Natalia Vassilevich, cristiana ortodossa, Minsk 

Bertrand Vergely, cristiano ortodosso, Parigi 

Andri Yurash, cristiano ortodosso, Kiev 

 

Fonte della notizia:

https://it.zenit.org

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